Rotta sulla scuola inclusiva in Europa

Corso n°2: Dall’integrazione all'inclusione (4 ore)

Contenuti

1. Prima parte :

L’educazione scolastica differenziata.

Non tutti gli studenti in una classe imparano un argomento allo stesso modo o condividono lo stesso livello di abililà. Gli insegnanti devono considerare nella progettazione delle loro attività didattiche una vasta gamma di modalita di apprendimento (visive, uditive, cinestetiche, ecc.). Devono inoltre conoscere bene i loro studenti in modo da poter fornire ad ognuno di loro esperienze e compiti che favoriscano e migliorino l’apprendimento.

 

Questa scheda ha tre obiettivi principali:

- mostrare che cosa è un'istruzione scolastica differenziata e in che modo questa può essere realizzata;

- spiegare perché l'istruzione differenziata è sempre più necessaria nelle nostre scuole;

- fornire uno schema di sintesi delle caratteristiche di un approccio didattico personalizzato e individualizzato.

 

2. Seconda parte

Le logiche dell’inclusione come risposta concreta alla socializzazione del deficit.

La società, nel momento in cui si realizza l’inclusione, deve garantire i diritti fondamentali di educazione, formazione e lavoro che si realizzano in sostegno alla famiglia, scuola e inserimento lavorativo. Promuovere l’inclusione significa, perciò, migliorare qualitativamente la vita di tutti gli esseri umani, il loro benessere, significa creare un mondo a misura di uomo, riconoscere l’irripetibilità, irriducibilità e inviolabilità di ogni individuo.

La scheda n.5 vuole dimostrare come le logiche inclusive sembrano poter rispondere oggi alla necessità di cambiamento, proprie di quest'epoca, affermando l’importanza di valorizzare ogni individuo e dare la possibilità a tutti di partecipare attivamente alla vita sociale. L’inclusione rovescia l’idea di migliore o peggiore, di superiore o inferiore, di ricco e povero, di idoneo o non idoneo restituendo pari dignità a tutti gli uomini e concorrendo a creare una nuova società democratica fondata sulla cooperazione, tolleranza, accoglienza, uguaglianza nella diversità.

 

3. Terza parte

Politiche educative e prassi di integrazione.

Questa parte del corso analizza lo sviluppo delle politiche e degli strumenti a tutela dei diritti delle persone disabili, a partire dalla prima classificazione internazionale della disabiltà nel 1980 per opera dell’OMS fino alla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità approvata nel 2006 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Affronta quindi un’analisi comparativa delle politiche educative e delle prassi di integrazione a favore dei disabili negli stati europei.

Gli obiettivi della scheda n. 6 sono sostanzialmente tre:

  • dimostrare come la collaborazione internazionale sia fondamentale nel raggiungimento di risultati importanti nella tutela dei diritti delle persone disabili e nel processo di inclusione scolastica e sociale;
  • far riflettere sulle diversità e sugli elementi comuni nelle politiche di integrazione adottate dai paesi europei;
  • evidenziare difficoltà, tendenze e progressi nelle pratiche di integrazione in Europa.

Sviluppi

 

  • Che cosa è l’educazione scolastica differenziata e in che modo essa può essere realizzata?
  • Perché c’è sempre più bisogno di istruzione differenziata nelle nostre scuole?
  • In che modo gli insegnanti possono rispondere alle esigenze di alunni « diversi » e con differenti modalità di apprendimento?
  • Cosa significa promuovere realmente l’inclusione scolastica?
  • E cosa la società deve fare nel momento in cui si realizza l’inclusione ?
  • Riflettere sull’importanza della collaborazione internazionale nella tutela dei diritti delle persone disabili e nel processo di inclusione scolastica e sociale.
  • Riflettere sulle diversità e sugli elementi comuni nelle politiche di integrazione adottate dai paesi europei.
  • Mettere in evidenza le principali difficoltà e i progressi più significativi nelle pratiche di integrazione in Europa.

Descrizione del corso/processo di apprendimento

Presentazione

Nell’apprendere ciascun discente necessita di un’attenzione alla sua specialità. In questo senso, forse, parlare di allievi con Bisogni Educativi Speciali, significa parlare di tutti gli allievi. Creare un ambiente di apprendimento attento alla specialità di ciascuno, significa realizzare una didattica realmente inclusiva per tutti. Ma la domanda è: esistono strategie didattiche che possano realmente creare un ambiente inclusivo a tal punto che non bisogna fare nessun’altra scelta se non quella di implementarle per tutti? E se esistono come si applicano?

In che modo le logiche inclusive sembrano poter rispondere oggi alla necessità di cambiamento, proprie di quest'epoca, affermando l’importanza di valorizzare ogni individuo e dare la possibilità a tutti di partecipare attivamente alla vita sociale ?

Obiettivi

1. Conoscere e mettere in pratica le attività di supporto, sostegno, tecniche facilitanti e cooperative per aiutare i ragazzi con Bisogni Educativi Speciali.

 

2. Far riflettere sulle diversità e sugli elementi comuni nelle politiche di integrazione adottate dai paesi europei.

 

Destinatari

  • Insegnanti di ogni ordine, grado e disciplina, educatori, assistenti sociali, psicologi e altre figure professionali che che nel loro lavoro entrano quotidianamente in contatto con bambini/ragazzi con Bisogni Educativi Speciali e desiderano un aggiornamento o una formazione più specifica;
  • Genitori di ragazzi con BES che vogliono acquisire strumenti utili per aiutare concretamente i propri figli nell’apprendimento.

 

Materiali e metodologia

  • Materiali: : Dispense di studio, materiali di approfondimento, esempi di buone prassi, video esplicativi, link a risorse.
  • Metodologia didattica: Discussione tramite forum per confrontarsi sulle tematiche affrontate nei moduli, rispondere a eventuali dubbi e richieste di chiarimento, condividere esperienze e casi presentati dai singoli corsisti.

 

 

 

 

 

 

 

 

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