1. Prima parte :
L’educazione scolastica differenziata.
Non tutti gli studenti in una classe imparano un argomento allo stesso modo o condividono lo stesso livello di abililà. Gli insegnanti devono considerare nella progettazione delle loro attività didattiche una vasta gamma di modalita di apprendimento (visive, uditive, cinestetiche, ecc.). Devono inoltre conoscere bene i loro studenti in modo da poter fornire ad ognuno di loro esperienze e compiti che favoriscano e migliorino l’apprendimento.
Questa scheda ha tre obiettivi principali:
- mostrare che cosa è un'istruzione scolastica differenziata e in che modo questa può essere realizzata;
- spiegare perché l'istruzione differenziata è sempre più necessaria nelle nostre scuole;
- fornire uno schema di sintesi delle caratteristiche di un approccio didattico personalizzato e individualizzato.
2. Seconda parte
Le logiche dell’inclusione come risposta concreta alla socializzazione del deficit.
La società, nel momento in cui si realizza l’inclusione, deve garantire i diritti fondamentali di educazione, formazione e lavoro che si realizzano in sostegno alla famiglia, scuola e inserimento lavorativo. Promuovere l’inclusione significa, perciò, migliorare qualitativamente la vita di tutti gli esseri umani, il loro benessere, significa creare un mondo a misura di uomo, riconoscere l’irripetibilità, irriducibilità e inviolabilità di ogni individuo.
La scheda n.5 vuole dimostrare come le logiche inclusive sembrano poter rispondere oggi alla necessità di cambiamento, proprie di quest'epoca, affermando l’importanza di valorizzare ogni individuo e dare la possibilità a tutti di partecipare attivamente alla vita sociale. L’inclusione rovescia l’idea di migliore o peggiore, di superiore o inferiore, di ricco e povero, di idoneo o non idoneo restituendo pari dignità a tutti gli uomini e concorrendo a creare una nuova società democratica fondata sulla cooperazione, tolleranza, accoglienza, uguaglianza nella diversità.
3. Terza parte
Politiche educative e prassi di integrazione.
Questa parte del corso analizza lo sviluppo delle politiche e degli strumenti a tutela dei diritti delle persone disabili, a partire dalla prima classificazione internazionale della disabiltà nel 1980 per opera dell’OMS fino alla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità approvata nel 2006 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Affronta quindi un’analisi comparativa delle politiche educative e delle prassi di integrazione a favore dei disabili negli stati europei.
Gli obiettivi della scheda n. 6 sono sostanzialmente tre:
Presentazione
Nell’apprendere ciascun discente necessita di un’attenzione alla sua specialità. In questo senso, forse, parlare di allievi con Bisogni Educativi Speciali, significa parlare di tutti gli allievi. Creare un ambiente di apprendimento attento alla specialità di ciascuno, significa realizzare una didattica realmente inclusiva per tutti. Ma la domanda è: esistono strategie didattiche che possano realmente creare un ambiente inclusivo a tal punto che non bisogna fare nessun’altra scelta se non quella di implementarle per tutti? E se esistono come si applicano?
In che modo le logiche inclusive sembrano poter rispondere oggi alla necessità di cambiamento, proprie di quest'epoca, affermando l’importanza di valorizzare ogni individuo e dare la possibilità a tutti di partecipare attivamente alla vita sociale ?
Obiettivi
1. Conoscere e mettere in pratica le attività di supporto, sostegno, tecniche facilitanti e cooperative per aiutare i ragazzi con Bisogni Educativi Speciali.
2. Far riflettere sulle diversità e sugli elementi comuni nelle politiche di integrazione adottate dai paesi europei.
Destinatari
Materiali e metodologia